La Casta rientra dalla finestra...

Dopo lo scandalo ed il clamore suscitati lo scorso anno dal libro-inchiesta “La Casta” di Rizzo e Stella, in cui venivano messi a nudo gli scempi e le ruberie della nostra classe politica, qualcosa in Toscana sembrava essersi mosso: il riordino delle comunità montane, annunciato più volte dalla nostra Regione, pareva esserne il fiore all’occhiello.

Pareva, perché come al solito la Casta, uscita dalla porta, è rientrata dalla finestra: dalle 20 comunità montane (CM) toscane si è passati a 14 CM e 4 “Unioni speciali dei comuni”: è questo il nome scelto dai nostri governanti per prenderci in giro ancora una volta.

Già, perché le Unioni speciali altro non sono che il solito “carrozzone” pubblico pronto a succhiar soldi ai cittadini inermi, come prontamente testimoniato dalle parole di Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, secondo cui certi enti a “tutela” della Montagna (avete letto bene, Giurlani usa proprio la maiuscola, il dio Montagna viene sempre adorato dai parassiti che ne ricevono la grazia sotto forma di moneta sonante!) sarebbero imprescindibili.

Insomma, passato un solo anno, il sistema che era stato definito da tutti come una delle zavorre del nostro paese torna ad essere inattaccabile. La risposta potrebbe giungere, forse, solo da quel federalismo fiscale di cui tutti parlano da anni, ma che ancora nessuno si è sognato di realizzare. Come infatti scrive Carlo Lottieri, "quando i ceti politici locali finanziano le loro iniziative non già con i soldi ottenuti direttamente dai loro contribuenti-elettori, ma grazie ad una più generale ( spesso molto complicata) ripartizione delle entrate pubbliche, l’incentivo a spendere finisce per essere molto alto. Se l’Italia ha oggi un debito pubblico record, che supera il 100% del Pil, questo si deve anche al fatto che abbiamo centri di spesa in larga misura irresponsabili. Viceversa, se una data regione o un dato comune dovessero chiedere ai loro stessi contibuenti- elettori i mezzi finanziari per avviare questa o quell’iniziativa, sarebbe ragionevole attendersi che vi sia un’attenzione maggiore a non lanciarsi in spese ingiustificate e a non sprecare risorse".
A quando le comunità di contribuenti, per tutelare le nostre tasche indifese?

0 commenti: