Porci bevitori siete i prossimi!

Nuovi limiti alcolemici al vaglio e pesanti restrizioni sugli orari di libera vendita al pubblico degli alcolici, sono queste le due direttrici lungo le quali si stanno muovendo il Parlamento ed alcuni Comuni.


La preoccupazione per l’incombere di simili provvedimenti cresce anche nella nostra Toscana, con le associazioni di categoria che stanno giustamente alzando la voce contro certe ipotesi balzane, ispirate dalla più completa incapacità che le autorità mostrano nel garantire la sicurezza e l’incolumità di noi cittadini e da un cieco proibizionismo che di tanto in tanto torna a fare capolino.

Lo Stato è l’unica “azienda” che quando fallisce nei propri intenti, anziché togliere il disturbo, espande i propri poteri: la manifesta incapacità di tenere a bada i pochi soggetti pericolosi in circolazione, si risolve così in un costo secco per tutti noi.

Il carattere pubblico della forze dell'ordine lascia, allo stato attuale, poche valide alternative percorribili: l’unica politica seria che le autorità potrebbero perseguire in questo momento sarebbe quella di incrementare i controlli e magari implementarli, prevedendo ad esempio, più che test alcolemici scarsamente attendibili (ognuno di noi risponde in modo assai diverso a medesime concentrazioni di alcool nel sangue), dei test per la misurazione dei riflessi.

Soluzioni simili porterebbero però, questo il rovescio della medaglia, ad una inevitabile ulteriore contrazione degli spazi di libertà personale di cui possiamo godere nel nostro vivere quotidiano; la sola strada percorribile per coniugare sicurezza e libertà, è quella che conduce ad un regime di polizia privata che operi in un contesto libertario di sole proprietà private; in una situazione simile, le pattuglie presumibilmente incrementerebbero la frequenza dei controlli, non tanto per ritirare patenti a chi si sia mangiato un Mon Chéri (proprio in questi giorni, nelle commissioni parlamentari, qualcuno ha ventilato l’ipotesi di portare i limiti alcolemici allo 0,0!!!), bensì per raccogliere informazioni, che poi sarebbero incentivate a rivendere ad un bureau (esattamente come il credit bureau nel mondo del credito) che a sua volta offrirebbe tali informazioni alle compagnie assicurative.

Queste ultime potrebbero quindi adeguare il loro prezzo alle informazioni sul rischio di ciascun guidatore, cosa oggi resa impossibile dall’asimmetria informativa generata dal carattere pubblico delle forze di polizia, che spinge le compagnie assicurative ad alzare il premio per tutti noi.

Con una polizia privata ed in assenza di spazi pubblici, potremmo avere quindi una miriade di vantaggi: maggiori controlli, più sicurezza e costi assicurativi minori per chi non prende rischi al volante. Quelli del governo e dei Comuni, Roma in testa, sono invece i soliti spot elettorali, volti a mostrare una faccia truce che in poco tempo – al solito – mostrerà tutta la sua fallacia.

Indecente, non troviamo altre parole per descrivere la situazione che si è venuta a creare: come Clan esprimiamo tutta la nostra solidarietà a quei gestori che sarebbero messi definitivamente in ginocchio da provvedimenti del genere, e a tutti quei cittadini che, semplicemente, vorrebbero continuare a bersi in santa pace un bel bicchiere di Chianti durante i loro pasti.
Porci bevitori...siete i prossimi!!!

0 commenti: